martedì 21 agosto 2012

Penombre

Ho gli occhi pieni di verde.
E' verde il fruscio dei boschi, è verde l'aria, la macchina di mio suocero è verde bottiglia.
In Baden Wuttemberg la finestra della mia stanza era verde, affacciata su un enorme prato e sui boschi che lo contornavano.
La luce vibrava di un riso di ombre verdi, sommesso e quieto.
L'estate nei boschi è piena e sensuale. Stagione di trionfi e di promesse.
Così è il tempo sospeso, la vacanza. Il vuoto di presente, il languido fantasticare di vite diverse in altri luoghi.

Desideri alla brace.
Chissà se quest'anno il fuoco finalmente divamperà.



domenica 5 agosto 2012

parole


Geislingen, Germania


Ma siamo sicuri che c`e` un tesoro qui?
E´ tutto come al solito, le foglie sugli alberi, le nuvole nel cielo, le macchine ai semafori.
A guardar bene, pero`, qualcosa di strano c´e`.
Una buffa figura, con un nido di parole in testa cammina dritta ma non impettita, come sforzandosi di essere all`altezza di un compito misterioso.
Ed ecco che cade una parola. E´bianca come il latte.
Sempre piu` bianca.
Finche` tutto sparisce e resta solo un bagliore onnivoro.
Ma io non ho paura e ci passo attraverso.
Solo datemi una parola tintinnante, forchetta ad esempio, per proteggermi dal silenzio, o una parola domestica e rassicurante come lenticchie.
Non datemi, per favore, la parola rapporto che e` cosi` brutta!
E nemmeno sesso, per carita` che mi fa venir freddo.
Va bene odore, vanno bene le parole che finiscono in io (ma con la tastiera tedesca non le posso elencare).